Incontro del 31 maggio
Dall’omelia di Gualtiero Sigismondi 7.5.18
Ci sono dei momenti nella vita, magari dopo un lungo viaggio, in cui si desidera ardentemente tornare a casa. Qualcosa di analogo accade quando la sofferenza interminabile e il dolore atroce della malattia non lasciano uno
scampolo di speranza. Questo è accaduto al nostro fratello Piero che ci ha insegnato a vivere e a morire, ricordandoci che «la fede si pesa sulla bilancia della croce».
Fratelli carissimi, in questi mesi, al capezzale di fr. Piero, in tutti noi è cresciuta la stima, l’amicizia, la confidenza. Andando a fargli visita, in ospedale, nel tardo pomeriggio del Venerdì santo ho osato chiedergli: «Tu stai sulla cattedra infallibile della sofferenza, da cui si impara l’obbedienza;
puoi dirmi se la croce è un aratro che apre il solco alla grazia, oppure un giogo tutt’altro che dolce e leggero, o un torchio che spreme, fino all’ultima stilla, l’alito di vita?». La risposta, commentata dalla serenità dello sguardo, è giunta dopo una breve pausa di silenzio: «È un torchio!».
Poi ha aggiunto, esclamando: «Mi sono dato la zappa sui piedi!». Quaranta giorni dopo, all’inizio della settimana scorsa, quando il «torchio della croce» stava ultimando la sua funzione, ho trovato fr. Piero assopito; ad un certo punto ha aperto gli occhi e, guardandomi fisso, mi ha detto: «Ho sete» (cf. Gv 19,28). M’è parso di sentire l’eco dell’ultimo grido di Gesù, prima di chinare il capo e consegnare lo spirito (cf. Gv 19,30).
Fratelli carissimi, la morte non si attende, ma si aspetta! Fr. Piero ha saputo aspettare «sorella morte» facendosi trovare spiritualmente vivo, circondato dalla premura della sua comunità: quella religiosa e quella parrocchiale. Nella comunità dei piccoli fratelli, alla scuola di Charles de Foucauld, ha ricevuto la grazia di vivere una «solitudine accompagnata» dalla vita fraterna; nella comunità parrocchiale di Limiti, intitolata alla Santa Croce, ha percorso fino in fondo il sentiero d’alta quota della carità pastorale. Ora fr. Piero riposerà accanto a fr. Carlo Carretto, nella nuda terra, in attesa del giorno del Signore che porrà termine a ogni limite.
Il foglietto: Parte A Parte B
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