Pecore senza pastore.

Incontro del 18 luglio

…non capiva la lezione che il Maestro intendeva dargli attraverso il mistero dell’umiliazione. Pie­tro voleva aver parte con Cristo immaginando chi sa quali ricompense; per questo era disposto a farsi lavare anche le mani e il capo.
Neanche il primo degli apostoli sapeva che l’uni­ca condizione per aver parte con lui, è legata, più che a una lavanda materiale, alla continuazione di quella carità che il Cristo veniva istituendo con un atto quasi sacramentale.
«Come dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe riprese le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: – Capite quel che vi ho fatto?».
E poiché gli apostoli non capivano l’istituzione della carità, che doveva precedere di poco l’isti­tuzione del sacramento della carità, il Maestro è costretto a continuare la lezione.
«Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene perché lo sono. Se dunque io che sono il Signore e Maestro v’ho lavato i piedi, anche voi dovete la­vare i piedi gli uni agli altri. Poiché io vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come v’ho fatto io».
L’istituzione dell’eucaristia si chiude con parole quasi eguali: – Fate questo in memoria di me.
I cristiani di tutti i tempi hanno trovato più facile ripetere la presenza eucaristica che la presenza della carità, dimenticando che non si può capire una mensa dalla quale, almeno uno, dietro l’e­sempio del Maestro, non si alzi per continuare nel mondo quella carità che è il fermento celeste del pane del mistero.
Primo Mazzolari
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