Incontro del 26 marzo
Vieni, Spirito del Padre e di Gesù,
guidaci verso tutta la verità,
aiutaci a dimorare nell’amore di Gesù,
a ricordare e a compiere
tutto quello che Gesù ci ha insegnato.
Signore Gesù, sotto la guida del tuo Spirito,
cerchiamo di ricordare le parole
che ci dicevi quando eri tra noi.
Avevamo lasciato tutto e ti avevamo seguito.
Eravamo conquistati dalla tua parola
e dai gesti prodigiosi,
con cui sanavi le debolezze umane.
Aspettavamo con ansia il gesto definitivo,
che avrebbe inaugurato il tuo regno sulla terra.
Ma tu guardavi sempre oltre,
verso un centro misterioso della tua vita,
che sfuggiva continuamente alla nostra comprensione.
Parlavi di un cibo sconosciuto,
che la volontà del Padre ti andava preparando.
Parlavi di un’”ora”,
che avrebbe rivelato pienamente la gloria del Padre.
Quando l’ora è giunta
– e fu l’ora della croce e della morte – noi siamo fuggiti.
Ti chiediamo perdono ancora una volta della nostra viltà:
noi abbiamo paura di un amore
che si concede fino alla morte.
Ti chiediamo perdono della nostra poca fede:
volevamo che tu salvassi gli uomini,
misurandoti coi progetti degli uomini,
non credevamo all’energia prodigiosa
che sarebbe scaturita dalla tua obbedienza filiale;
non credevamo all’amore sconfinato,
con cui il Padre crea, protegge,
salva e rinnova la vita di ogni uomo.
Signore, accresci in noi la fede,
come radice di ogni vero amore per l’uomo.
Come possiamo testimoniare il tuo amore?
Tu un giorno ci hai raccontato di un uomo,
che scendeva da Gerusalemme a Gerico
e fu assalito dai briganti.
Signore, quell’uomo ci chiama.
Aiutaci a non restare tra le mura del cenacolo.
Gerusalemme è la città della Cena,
della Pasqua, della Pentecoste.
Per questo ci spinge fuori per diventare il prossimo
di ogni uomo sulla strada di Gerico.
Carlo Maria Martini
Il foglietto
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